Il futuro dell’home textile

Cambiano le funzioni un tempo attribuite alla casa e con esse il nostro modo di concepire gli spazi domestici. In questo cambio di paradigma, la digitalizzazione si è rivelata un alleato indispensabile per creativi e produttori, specialmente nel segmento dell’online printing

A causa della pandemia la fruizione degli spazi domestici è diventata fluida, così come il nostro modo di concepire la decorazione d’interni.

Per sopperire alle funzioni sociali cui, per molto tempo, abbiamo dovuto rinunciare, le case sono diventate multitasking, al pari di coloro che le abitano. La rigida separazione degli spazi legata al loro utilizzo primario è stata progressivamente abolita.

Compito dei progettisti, brand, produttori è quello di intercettare le esigenze emerse negli ultimi due anni, creando spazi tanto sicuri quanto confortevoli. In tal senso, le tecnologie di stampa digitale rappresentano un alleato indispensabile, in grado di garantire massima flessibilità produttiva e elevata personalizzazione.

Tendenze 2022: tra natura e texture Recentemente

il magazine di IMM Cologne, fiera internazionale dedicata all’interior décor, ha raccontato alcuni dei trend che caratterizzeranno gli interni nel 2022.

In continuità rispetto all’anno precedente, si accentua la connessione tra natura e vita domestica, attraverso l’utilizzo di colori tenui, texture morbide, supporti naturali (lino, cotone, lana) in grado di infondere calore a qualsiasi ambiente. Anche le stampe a fantasia floreale continuano a riscuotere successo, conferendo sontuosità a qualsiasi arredo, soprattutto se presenti sotto forma di dettagli in combinazione con tessuti monocromatici.

Secondo Devin Shaffer, lead interior designer di Decorilla Online Interior Design, nel segmento della carta da parati, i clienti ricercano effetti speciali e tridimensionalità, capaci di conferire personalità e impreziosire qualsiasi angolo della casa.

Resta invariata l’attenzione alla sostenibilità, che spinge gli utenti a preferire materiali ecologici e di recupero. Altrettanto ricercato è il tessile per l’arredo, declinato in una varietà di applicazioni: carte da parati, lenzuola, biancheria per la cucina e il bagno, tendaggi, tappezzeria, complementi d’arredo di ogni genere. Il segmento della biancheria da letto e da cucina utilizza prevalentemente fibre miste, che vengono stampate utilizzando coloranti e inchiostri a pigmento. Nelle applicazioni destinate a una clientela di fascia alta, si prediligono supporti pregiati come la seta, frequentemente mista a lino o cotone. Nella progettazione è importante tenere conto tanto delle esigenze tecniche quanto di quelle estetiche, per cui i tessuti utilizzati in ambienti domestici devono garantire ottima resistenza allo sfregamento e ai lavaggi frequenti. Nel caso dei tendaggi, è inoltre richiesta buona solidità alla luce e un grado di restringimento vicino allo zero.

Digitalizzazione e nuovi modelli di business

Secondo un’analisi di Grand View Research, la dimensione globale del mercato dell’home textile è destinata a raggiungere i 133,4 miliardi di dollari entro il 2025, con un tasso di crescita annuale del 5,01%. Le tecnologie di stampa analogiche restano un punto di riferimento per la realizzazione di tirature elevate e per alcune lavorazioni speciali. L’evoluzione dei processi di stampa inkjet e lo sviluppo di inchiostri sempre più performanti e sostenibili hanno permesso una progressiva affermazione della stampa digitale anche in questo segmento di mercato.

Tra i principali vantaggi garantiti dal digital textile printing c’è quello di aver aperto una serie di opportunità inedite a designer e creativi, ma anche online printers che hanno bisogno di garantire elevata personalizzazione anche su volumi di stampa molto ridotti. Questi ultimi, grazie al digitale, possono creare applicazioni di grande formato in alta qualità, altamente personalizzate, senza alcun limite dimensionale.

La digitalizzazione dei processi ha inoltre contribuito a un miglioramento della logistica, che si è tradotto in una minor percentuale di invenduti e scorte di magazzino. Il cambiamento della supply chain ha permesso la nascita di nuovi modelli di business più sostenibili sia da un punto di vista ambientale che economico, basati sulla logica del print-on-demand, che permette di adeguare i volumi di produzione alle reali esigenze degli utenti, riducendo il consumo di acqua ed energia e, più in generale, l’impatto ambientale dei processi e dei prodotti. In conseguenza a ciò, si prevede un progressivo riavvicinamento (il fenomeno noto come reshoring) degli stabilimenti produttivi, dopo decenni di delocalizzazione.