Certificazioni nell’industria tessile: quali sono e perché sono così importanti

Nell’industria tessile, le certificazioni per capi d’abbigliamento, accessori e altre applicazioni sono un argomento che nessun professionista del settore può permettersi di sottovalutare. I produttori sono infatti tenuti a sottoporre i propri prodotti a test specifici, che ne garantiscano la conformità alle normative in vigore. Nel corso degli ultimi decenni, la sensibilità espressa dal mercato sul tema della responsabilità ambientale, ha reso necessaria l’introduzione di certificazioni che garantiscano il rispetto di requisiti ambientali e sociali in tutte le fasi della produzione.

Gli standard esistenti sono numerosi. Da un lato ci sono le certificazioni di sistema come ISO 14000, ISO 50000 per la gestione dell’energia e la registrazione ambientale EMAS. Dall’altro, le certificazioni di prodotto che valutano il Life Cycle Assessment (LCA), ovvero il ciclo di vita di un capo: rientrano in questa categoria il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea ECOLABEL e la Certificazione Ambientale di prodotto, meglio conosciuta come EPD (Environmental Product Declarations).

Tra le certificazioni ambientali più note ci sono la Forest Stewardship Council (FSC), che certifica la produzione di filati a base cellulosica e nasce allo scopo di eliminare il problema della deforestazione, con tutte le conseguenze climatiche e sociali che esso comporta.

OEKO-TEX STeP (Sustainable Textile Production)

Secondo i dati raccolti da Milano Unica nel corso dell’edizione 2019, una delle certificazioni più diffuse nel settore dell’abbigliamento è OEKO-TEX 100. Nata negli anni Novanta al fine di verificare il grado di sicurezza chimica di materiali e capi tessili, è stata successivamente integrata con l’introduzione di OEKO-TEX STeP (Sustainable Textile Production), un sistema di certificazione volto a attestare la sostenibilità dei processi produttivi da un punto di vista sia ambientale che sociale. I parametri di cui tiene conto OEKO-TEX STeP sono molteplici: protezione dell’ambiente, salute, sicurezza dei prodotti chimici utilizzati, sistemi di gestione ambientale, ma anche sicurezza dei lavoratori, responsabilità sociale d’impresa. Esiste infine Made in Green di OEKO-TEX, un marchio di tracciabilità per i prodotti tessili sostenibili che sono stati realizzati con materiali testati contro le sostanze nocive in impianti a basso impatto ambientale e in luoghi di lavoro sicuri. Ogni prodotto tessile dotato certificato Made in Green di OEKO-TEX è provvisto di un QR code identificativo che consente di risalire a tutti i dati relativi alla produzione dell’articolo in qualsiasi momento.

Global Organic Textile Standard (GOTS)

Il Global Organic Textile Standard (GOTS) è una certificazione sviluppata da organizzazioni internazionali operanti nell’ambito dell’agricoltura biologica, volta a garantire che i prodotti tessili biologici vengano prodotti nel rispetto di rigorosi criteri ambientali e sociali applicati a tutta la filiera produttiva: dalla raccolta in campo delle fibre naturali alle successive lavorazioni manifatturiere, fino all’etichettatura e alla spedizione del prodotto finito.

Bluesign Certification

Anche la certificazione bluesign nasce con l’intento di dettare standard molto rigorosi in termini di sostenibilità ambientale e sociale. Creata in Svizzera nel 1997, bluesign monitora la riduzione dell’impatto ambientale in tutta la filiera tessile, attraverso l’approccio Input Stream Management, per cui materie prime e consumabili vengono verificati prima del loro utilizzo all’interno di una catena di produzione.

Reach è il regolamento europeo, entrato in vigore nel 2007 e composto da 141 articoli, che si occupa di monitorare le sostanze chimiche prodotte o importate in Europa.

Altri standard che suscita interesse sono il Global Recycle Standard (GRS) che si occupa di verificare semilavorati o prodotti finiti che contengono materiali riciclati e l’ITFashion, un sistema promosso da Unioncamere e dalle Camere di commercio italiane e gestito da Unionfiere per riqualificare i prodotti della filiera italiana nell’ambito del fashion.

In aggiunta a ciò, esistono certificazioni sociali volte a fissare degli standard minimi che garantiscano il rispetto dei diritti dei lavoratori e monitorino il rispetto delle normative vigenti in materia di sfruttamento e retribuzione equa.

Per le aziende, sottoporsi a questi protocolli è diventato indispensabile. Non solo per ottimizzare le performance in materia di sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale, ma anche per consolidare le relazioni con gli stakeholder e costruire un rapporto di fiducia con gli utenti finali.

Per saperne di più sulle certificazioni ambientali degli inchiostri Epson GENESTA: